Biancaneve - Recensione

Lily Collins è una Biancaneve ribelle e manesca, dalle sopracciglia oversize, Julia Roberts una regina tanto cattiva quanto spiritosa, mentre il principe (Armie Hammer) si rivela più tonto che coraggioso. Diretto dal visionario regista indiano Tarsem Singh, che qui lascia da parte il suo talento nella costruzione complessa di immagini estetizzanti (vedi The Cell e The Fall), per un film, comunque, dal discreto impatto visivo, di certo più commissionato che sentito. Purtroppo è anche l'ultimo lavoro della grande costumista giapponese Eiko Ishioka, scomparsa lo scorso 21 gennaio, e premio Oscar nel 1993 per il Dracula di Coppola, che come sempre valorizza il film, con costumi dal design sorprendente, confermando che un mestiere può diventare arte. Una riscrittura moderna e ironica della fiaba classica, che sovente sconfina nella parodia (stile Shrek); ma il risultato è più interessante che riuscito, brillante, ma spesso troppo leggero. Da non perdere i canterini titoli di coda in cui Hollywood incontra Bollywood. VOTO 5/6

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