Lady Bird - Recensione
Un film dalla
forte componente autobiografica, che narra esperienze e luoghi della sua
autrice: Greta Gerwig. La giovane artista, qui nel doppio ruolo di regista e
sceneggiatrice, ci riporta nel 2002 nella città natale di Sacramento, per
raccontarci la sua adolescenza. Il suo alter ego è Christine “Lady Bird”
McPherson (brava Saoirse Ronan), giovane
studentessa di una scuola cattolica, che vuole sfuggire alle frustrazioni della
provincia. La ragazza è in costante e polemico scontro con la madre (eccellente
Laurie Metcalf), le istituzioni e l’altro sesso.
Attraverso i topoi del teen–movie U.S.A., la cineasta
ripropone la visione di cinema che fino ad oggi l’aveva vista protagonista:
indipendente e caustico. Il frutto è un’opera prima dai toni dolceamari e dalla
puntuale descrizione di personaggi complessi, scostanti e arrabbiati, ma alla
costante ricerca di un riscatto. Un debutto degno di nota, che si distingue per
una sceneggiatura intellettuale e una direzione equilibrata. Adoro la Gerwig,
ma è decisamente eccessiva e strumentalizzata la candidatura agli Oscar come
miglior regia. VOTO 6\7
Scheda tecnica
titolo originale
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Lady Bird
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genere
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commedia, drammatico
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anno
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2017
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nazionalità
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Stati Uniti d'America
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cast
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Saoirse Ronan, Laurie
Metcalf, Lucas Hedges, Timothée Chalamet
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regia
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Greta Gerwig
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durata
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94’
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sceneggiatura
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Greta Gerwig
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