Kill Bill Vol. 2 - CULT
Il volume 2 inizia con una dichiarazione d’intenti
(vendicativi) dell’ex killer ‘Black Mamba’ alias la Sposa (da questo film
Beatrix Kiddo). Uma Thurman guarda e parla in camera rivolgendosi al pubblico,
innescando un meccanismo metacinematografico che amplifica l’autoreferenzialità
dell’autore. Tarantino attraverso la sua popolare cine-icona sfonda la quarta parete, e colloca personaggio e
racconto in un immaginario collettivo che richiede la complicità del pubblico. Un’altra
cosa salta subito all’occhio: i due film sono molto diversi. Il Vol.1 sfrutta
al massimo le tecniche della Settima Arte
per presentare i personaggi e puntare sull’azione spettacolare. Il Vol. 2,
invece, pone l’accento sugli elementi artistici,
in primis, regia e sceneggiatura.
Questo è il motivo per il quale lo preferisco. Lotte psicologiche al posto di
esagerazioni splatter. Lo script di Tarantino, infatti, ha qui un maggior
impatto emotivo, perché scava nel vissuto dei suoi criminali. I dialoghi, in
questo capitolo, vanno oltre le battute a effetto e aggiungono spessore; basti
citare il monologo, ormai da cineteca, di Bill (David Carradine) su Superman.
Certo qualcuno può contestare il calo di ritmo, ma ne vale la pena. Se si esclude l’episodio del crudele training di
Pai Mei, questo volume finale ha dei riferimenti cinematografici più
occidentali, come nel bellissimo incipit western in bianco e nero o nella
musica di Morricone che accompagna il big
blonde fight tra Elle Driver e Black Mamba. Tarantino si diverte con una
valanga di citazioni e rimandi che, laddove non trovino posto nella trama,
s’inseriscono nei fluviali titoli di coda che durano più di 10 minuti! Gli end
credits sono la summa dell’autocelebrazione, con tanto di occhiolino allo
spettatore che chiude un’opera di oltre 4 ore divisa in due parti, e uno dei
più esuberanti cult movie del nuovo millennio.
TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale Kill Bill vol. 2
genere azione
anno 2004
nazionalità Stati Uniti d'America
cast Uma Thurman, Michael Madsen, Daryl Hannah, David Carradine
regia Quentin Tarantino
durata 137'
sceneggiatura Quentin Tarantino
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