Il cittadino illustre - Recensione

Daniel Mantovani (Oscar Martínez) è un noto scrittore argentino residente a Barcellona premiato col Nobel per la letteratura. Nei suoi romanzi ha sempre descritto luoghi e personaggi del suo paesino natale: Salas* in Argentina. Un giorno lo scorbutico autore riceve una lettera d’invito proprio dal sindaco del natio borgo. A sorpresa Mantovani accetta di ritornare; dopotutto ha il blocco dello scrittore e ha bisogno di nuova ispirazione, ma le conseguenze saranno devastanti. Come rivela nel suo discorso di accettazione del premio, un’artista deve disturbare, infatti, giunto a destinazione il protagonista passa da noto personaggio amato a uomo reale odiato. Si assiste all’incontro-scontro tra un paese prigioniero del passato (vedi gigantografie di Evita e Perón) e un artista in cerca di un futuro. Di mezzo c’è la contrapposizione tra libero pensiero e ipocrisia provinciale, che ben presto degenera nel reciproco disprezzo.
I tanti tributi all’intellettuale compaesano prevedono improbabili interviste televisive, dozzinali presentazioni in Powerpoint, finanche un monumento che però non gli somiglia, a sottolineare ancora il conflitto tra immagine pubblica e privata. Un’ambivalenza anticipata dal protagonista con un racconto su due gemelli, uno con la barba e l’altro senza. Il film è diretto dalla coppia Gastón Duprat e Mariano Cohn, sarà per anche per questo che lo stile della pellicola è abbastanza eclettico? Una commedia grottesca che funziona e diverte nella prima parte e inquieta nella seconda. L’ambiguo e contraddittorio finale sottolinea ancora il rapporto inscindibile tra realtà e arte; quanto l’una dipende dall’altra? VOTO 7  TRAILER

*Parola palindroma ideale simbologia di un inizio e una fine.

Scheda tecnica

Titolo originale: El ciudadano ilustre

Regia: Mariano Cohn e Gastón Duprat

Interpreti: Oscar Martinez, Dady Brieva, Andrea Frigerio

Durata: 118′

Origine: Argentina/Spagna 2016

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