Il piano di Maggie - Recensione
Siamo a New York, e la trentenne Maggie (Greta Gerwig), insegnante in
una scuola privata e lucida organizzatrice della sua vita, ha deciso di
diventare mamma. La donna trova un donatore di sperma in Guy (Travis Fimmel) e
conosce John Harding (Ethan Hawke) antropologo e scrittore che le chiede
un'opinione sull'ultimo libro che sta scrivendo. Quest'ultimo, in crisi con la
moglie Georgette (Julianne Moore), finirà per innamorarsi di lei; ma è la
persona giusta? Il film è diretto da Rebecca Miller, figlia del mitico
scrittore Arthur Miller, nonché moglie del grande Daniel Day-Lewis. Il piano di Maggie è una produzione indipendente
e artistica tutta al femminile che rimanda, per ambientazione e stile, alle più
note commedie intellettuali (e nevrotiche) di Woody Allen. Non tutto convince, l’intreccio
romantico è sui generis, c’è qualche calo di ritmo e non sempre la trama è
solida, ma la regista compensa con dialoghi vivaci e generosità.
Greta Gerwig ha
talento da vendere e riesce sempre (vedi Francis Ha) a creare una forte empatia
con lo spettatore, mentre Julianne Moore è irresistibile in un ruolo algido eppur
bizzarro, che diverte sviluppando l’atmosfera surreale. Più defilato e
sottotono Hawke, ma in questo film i maschi non ci fanno una gran figura…non a
caso il sottotitolo recita: a cosa servono gli uomini. Ci sono, quindi, molti personaggi
intelligenti in piena confusione esistenziale, in una parola: interessanti. La
precarietà affettiva di una generazione senza certezze professionali è qui ben
rappresentata dalla spaesata Maggie, che crede di poter pianificare dei legami
affettivi duraturi, per poi scoprire che bisogna lasciare che sia il destino…a
scegliere il destino. Un’opera allegramente pessimista.VOTO 6 TRAILER
titolo originale Maggie's Plan
genere commedia
anno 2015
nazionalità Stati Uniti d'America
cast Greta Gerwig, Julianne Moore, Ethan Hawke, Travis Fimmel
regia Rebecca Miller
durata 98’
sceneggiatura Rebecca Miller
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