Michel Poiccard (Jean Paul Belmondo), un giovane sbandato, ruba un’automobile per recarsi in Italia, ma un sorpasso azzardato lo fa inseguire dalla polizia. Uccide uno degli agenti e scappa a Parigi, in cerca di soldi e di Patricia (Jean Seberg), ragazza americana di cui è invaghito, ma la polizia lo stanerà…Film del 1960 diretto da Jean-Luc Godard e scritto da François Truffaut, zeppo di citazioni cinefile che omaggiano i classici noir americani e i sui protagonisti (Humphrey Bogart su tutti). Manifesto assoluto della Nouvelle Vague, contribuì non poco alla costruzione di linguaggio ed estetica del cinema anni ’60 (e non solo…), violando di proposito le regole visive di quello classico. Armato di una vivace macchina a spalla e luce naturale, Godard crea un percorso di “immagini discontinue” attraverso improvvisi salti di montaggio che frantumano la messa in scena dandole un valore narrativo.
Succede così che la scena nodale dell’uccisione dell’agente si risolva in pochi frame, svuotata perciò di ogni drammaticità, sottolinea invece l’irrazionalità del gesto. Una segmentazione dello spazio innovativa, che volutamente segnala la finzione cinematografica, come negli sguardi diretti in camera degli attori, che sembrano invitare lo spettatore a una visione più attiva. Il regista sperimenta, inoltre, le varie tipologie di piano sequenza, raggiungendo l’apice nel celebre lungo brano (23 minuti!) ambientato tutto in una stanza d’albergo, che trova il suo dinamismo nel moto dei personaggi e in un dialogo, per nulla lineare ma emotivo, spontaneo e autentico. Un approccio registico moderno e irruento di fare cinema, che ne segnò per sempre la storia. CLIP
Scheda tecnica
titolo originale À bout de souffle
genere drammatico
anno 1960
nazionalità Francia
cast Jean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Daniel
Boulanger
regia Jean-Luc Godard
durata 90'
sceneggiatura Jean-Luc Godard
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