Cloud Atlas - Recensione


8 personaggi, 6 storie, 5 secoli (dal 1849 al 2321), 5 generi e 3 registi. Semplificando, si potrebbe sintetizzare così, questo personale e filosofico viaggio “esplorativo”, tra tempo e spazio, diretto dai fratelli Wachowski (“Matrix”) e Tom Tykwer (“Lola Corre”). Un’impresa ambiziosa e rischiosa, perché si tratta di un film indipendente da 100 milioni di dollari, finanziato però da tante piccole realtà produttive, convinte dal divo Tom Hanks, che innamoratosi dell’idea, ha però dovuto cercar fondi lontano da Hollywood. Con lui, altri noti premi Oscar, come Halle Berry, Susan Sarandon e Jim Broadbent, tutti impegnati, grazie ad un sorprendente make-up, ad interpretare più ruoli.
La storia non è facile da seguire per lo spettatore; la pellicola è un puzzle visivo di quasi tre ore, dalla struttura narrativa complessa, che riesce a legare insieme più vicende e vite, seppur, non sempre, connesse in maniera armoniosa. Onore al merito, comunque, al coraggio di un progetto, che lontano da facili soluzioni (sequel, remake), fa credere ancora a un cinema girato con/per passione. Di certo rimarranno delusi sia chi si aspettava un fallimentare pasticcio e chi un’opera rivoluzionaria; qui c’è un virtuoso film che merita la visione. Voto 6/7

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