Killer Joe - Recensione
Presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 2011, arriva solo ora nelle sale, “Killer Joe”. Il film racconta la storia dello spacciatore Chris (Emile Hirsch) che per saldare un debito, pianifica l’omicidio della madre, per intascarne i soldi dell’assicurazione sulla vita. Ad aiutarlo, il killer, Joe (Matthew McConaughey), il padre Ansel (Thomas Haden Church), e la matrigna Sharla (Gina Gershon), ovviamente, nulla andrà come previsto. La struttura dell’opera ricorda molto i fratelli Coen, in particolare “Fargo”, anche qui degli idioti di provincia si ritrovano in situazioni più grandi di loro, che sfociano nel grottesco.
Tra scene cult, con fellatio alimentari, e momenti pulp, in cui la violenza esplode improvvisa, il regista William Friedkin (classe 1935) dimostra ancora una freschezza invidiabile, nel dirigere un testo teatrale, dando forma smagliante a dialoghi d’interni, e psicologie credibili a personaggi borderline. Un’ottima sceneggiatura, con battute brillanti, che valorizza il lavoro di un cast in gran forma, in cui spicca, a sorpresa, Matthew McConaughey, qui lontano dalle commedie sdolcinate, in un ruolo da classico noir, eccessivo ma lucido, che riesce a rendere credibile. VOTO 7+
ho adorato questo film.scoppiettante e che ti tiene col fiato sospeso.mi ha ricordato un pò slevin.per me 8
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