Nemico pubblico - Recensione
Michael Mann questa volta decide di raccontare la storia di John Dillinger, interpretato da un bravo Johnny Depp, e confrontarsi con un genere classico, il gangster movie; ovviamente a modo suo, cambiandone i limiti, variandone i tempi, contaminandolo. Il regista prova una strada nuova ma più tortuosa, scegliendo di riprendere temi e luoghi classici in un moderno digitale, di raccontare l’azione (rapine, evasioni, fughe) con l’algida precisione del cronista e non con l'epica da romanziere. Una narrazione in continuo equilibrio, che rischia di scontentare tutti, lo spettatore che cerca adrenalina troverà la noia, il cinefilo tutti i difetti del digitale: l’invasiva camera a mano, l’immagine che salta e oscilla. Ne esce un’opera che vive di contrasti, con meno azioni e più sens-azioni, forse più coraggiosa, che riuscita. Un film "sospeso", come il giudizio. Compiaciuto esercizio di stile o moderna rilettura di un genere? Ai posteri l’ardua sentenza... VOTO 7+
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