Sentieri selvaggi - Capolavoro
Texas, 1868. Ethan (John Wayne), un veterano della
Guerra Civile, torna a casa, ma la sua famiglia viene uccisa dagli indiani.
L’uomo inizia una caccia ai Comanci responsabili per salvare l’unica
sopravvissuta, sua nipote (Natalie Wood). Il regista John Ford ci fa entrare in
questo capolavoro dalla porta principale, quella della luce che cattura lo sguardo,
la quintessenza del cinema. Un quadro dalla cornice d’ombra che cela l’arrivo di
un ambiguo eroe, e la prima di numerosi ellissi
visive o testuali, come nel triangolo amoroso che s’intuisce all’inizio. Altro
elemento ricorrente: Ford tiene sempre la violenza
fuori scena. Si noti il ritrovamento della famiglia massacrata e del corpo di
Lucy, ma anche l’attacco suicida del suo fidanzato e persino l’uccisione del
cattivo Scout, in originale Scar. Al regista non interessa la rappresentazione
fisica della brutalità, bensì gli effetti sulla psiche. Ulteriore traccia di
stile: il tempo è funzionale al
racconto e non viceversa. Ford, infatti, non ci fornisce mai didascalie per
capire quanto è passato dall’inizio della ricerca. Un inseguimento, che
scopriamo pluriennale, e che diventa ossessione, svelando il lato più oscuro
dell’America dei pionieri. Una lotta tra uomo e tempo che lascerà segni indelebili,
come nel volto di Ethan, scolpito nella polvere della prateria, e da un passato
violento. Un film western cattolico come il
suo autore, basti vedere la bibbia appoggiata su un uomo morente, le continue
citazioni bibliche e il nome dei personaggi: Ethan, Mose, Maria. Un’opera che
vive di contraddizioni estetiche ed etiche:
il contrasto tra i naturali panorami desertici della Monument Valley e gli
artefatti tramonti in studio e l’evidente razzismo.
Un odio atavico dal quale nessuno di noi è immune, ma che si può rifuggire con
l’impeto dello stesso slancio che fa dire “Andiamo a casa, Debbie”, una delle più importanti battute della
Settima Arte. Memorabile anche la scena dove John Wayne trova i bianchi
prigionieri al forte, la cinepresa carrella sul suo viso che ha lo sguardo
coperto da un’ombra, è uno dei primi
piani più famosi della storia del cinema. Indimenticabile l’iconica inquadratura finale, vera e propria summa di tutta l’epica
e la solitudine del West.
TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale The Searchers
genere western
anno 1956
nazionalità Stati Uniti d'America
cast John Wayne, Jeffrey Hunter, Vera Miles, Natalie Wood
regia John Ford
durata 119'
sceneggiatura Frank S. Nugent
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