Un padre, una figlia - Recensione
Romeo è un medico romeno con una sfera privata tutta al femminile: una moglie apatica, una madre sola e malata e un’amante insicura. A queste si aggiunge l’amata figlia Eliza, per la quale sogna un futuro migliore. Proprio il giorno prima di dare l’esame per il diploma, la ragazza subisce però un’aggressione. Il padre, per assicurarsi la tanto agognata borsa di studio, scenderà a compromessi, mettendo in discussione quegli stessi principi insegnati alla figlia. L’incipit è simbolico: un sasso infrange una finestra, e diventa la metafora perfetta per tutti quegli eventi imprevedibili che spezzano ogni equilibrio costruito con fatica. Se poi il vetro si ripara mettendoci una pezza, anziché sostituirlo, il parallelismo risulta evidente. Il regista Cristian Mungiu si conferma autore di un cinema nel quale l’elemento umano è al centro.